Ecobonus 110%: come funziona e come sfruttarlo per ristrutturare casa

Ecobonus

Questo periodo è sicuramente uno dei migliori per chi deve ristrutturare casa, in quanto all’interno del decreto Rilancio è stato previsto un Superbonus 110% che permette di ristrutturare casa praticamente gratis. Le agevolazioni previste riguardano lavori di riqualificazione energetica e riduzione del rischio sismico. Scopriamo quindi come ristrutturare casa con l’Ecobonus e il Sismabonus.

Ristrutturare casa con l’Ecobonus: cos’è e come funziona

Il Governo è intenzionato a rilanciare l’economia e a combattere i cambiamenti climatici tramite alcune strategie mirate al mondo dell’edilizia. All’interno del decreto di Rilancio sono infatti presenti i Superbonus 110%, i quali permettono di ristrutturare la propria abitazione con vantaggi molto importanti.

I contribuenti possono usufruire dei bonus tramite cessione del credito e sconto in fattura che possono arrivare al 110%, quindi si possono effettuare lavori in casa praticamente gratis. Le comunicazioni per la cessazione del credito e lo sconto in fattura possono essere inviate dal 15 ottobre 2020. Le spese che possono essere detratte riguardano il periodo che va dal 1° luglio 2020 al 31 dicembre 2021, quindi la finestra di tempo a disposizione dei contribuenti è molto ampia.

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Ristrutturare casa con l’Ecobonus: per cosa può essere utilizzato e quali sono i limiti

I Superbonus presenti nell’ultimo Decreto di Rilancio permettono di sfruttare molti vantaggi, ma hanno ovviamente dei limiti e prevedono interventi specifici. Innanzitutto il bonus viene erogato solo se si garantisce il miglioramento di almeno due classi energetiche, miglioramento che va dimostrato tramite l’APE (Attestato di Prestazione Energetica). In alcuni casi può essere erogato il bonus anche solo per migliorare la propria classe energetica di una sola classe, a patto che sia la più alta possibile.

Per quanto riguarda il Sismabonus, invece, è possibile sfruttare una detrazione del 90% sull’acquisto di una polizza assicurativa anticalamità, quindi i vantaggi sono ancora più allettanti. I miglioramenti della propria abitazione riguardanti l’adeguamento antisismico si possono richiedere nelle zone 1,2 e 3.

Gli interventi per cui si possono richiedere le detrazioni del 110% sono:

 

  • Cappotto termico, il quale deve interessare almeno il 25% della superficie disperdente lorda dell’edificio o dell’unità immobiliare situata all’interno di un edificio plurifamiliare che sia funzionalmente indipendente e disponga di uno o più accessi autonomi all’esterno. Trattandosi di migliorie in ottica green, i materiali isolanti utilizzati devono rispettare dei criteri ambientali minimi indicati nella Gazzetta Ufficiale n. 259 del 6 novembre 2017.
    Sono previsti anche dei limiti di spesa per quanto riguarda il cappotto termico: 50.000 euro per edifici unifamiliari o per unità immobiliari situate all’interno di edifici plurifamiliari che siano funzionalmente indipendenti e dispongano di uno o più ingressi autonomi dall’esterno. 40.000 euro moltiplicati per il numero di unità immobiliari che compongono l’edificio per gli edifici composti da due a otto unità immobiliari. 30.000 euro moltiplicati per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio per gli edifici composti da più di otto unità immobiliari.

 

  • Interventi sulle parti comuni degli edifici per quanto riguarda la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti centralizzati per il riscaldamento, il raffrescamento o la fornitura di acqua calda sanitaria con efficienza pari almeno alla classe A, a pompa di calore, compresi impianti ibridi o geotermici, anche in abbinata ad installazioni di impianti fotovoltaici con impianti di microcogenerazione o a collettori solari, nonché, esclusivamente per i comuni montani l’allaccio a sistemi di teleriscaldamento efficiente.
    I limiti riguardanti la spesa per questa tipologia di interventi sono: 20.000 euro moltiplicati per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio per gli edifici composti fino a otto unità immobiliari. 15.000 euro moltiplicati per il numero delle unità che compongono l’edificio per gli edifici composti da più di otto unità immobiliari ed è riconosciuta anche per le spese relative allo smaltimento e alla bonifica dell’impianto sostituito.

 

  • Interventi sugli edifici unifamiliari o su unità immobiliari situate all’interno di edifici plurifamiliari che siano funzionalmente indipendenti e dispongano di uno o più accessi autonomi dall’esterno per la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti per il riscaldamento, il raffrescamento o la fornitura di acqua calda sanitaria, a condensazione, con efficienza almeno pari alla classe A a pompa di calore, l’allaccio a sistemi di teleriscaldamento efficiente. In questo caso i limiti di spesa sono pari a 30.000 euro anche per spese relative allo smaltimento e alla bonifica dell’impianto sostituito.

Tutti i sopracitati interventi sono considerati trainanti, ovvero anche solo uno di questi basta a portare al 110% lo sgravio in cui possono rientrare altri interventi. Questi ultimi sono:

  • Montaggio di pannelli solari
  • Montaggio di accumulatori di energia collegati ai pannelli solari
  • Interventi previsti dal vecchio ecobonus
  • Realizzazione di colonnine per caricare le batterie delle automobili elettriche

Un’informazione molto importante da sapere è che le famiglie e i condomini possono anche cedere il credito d’imposta maturato a banche, assicurazioni o alle imprese che svolgono i lavori. Attualmente questa pratica è concessa solo agli incapienti. Maggiori informazioni riguardo agli interventi e ai limiti di spesa si trovano nel decreto attuativo congiunto Mise, MIT, Ambiente e MED, il quale è valido anche per tutti i lavori di efficientamento energetico.

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Molto importante è una delle ultime novità apportate nel Decreto: si può sfruttare l’Ecobonus 110% anche per le seconde case. Inizialmente il Super Bonus era previsto solo per le prime case, ma ora è aperto a due unità immobiliari. Restano escluse le unità immobiliari appartenenti alle categorie catastali A/1 (abitazioni di tipo signorile), A/8 (abitazioni in ville). Una grande novità riguarda invece la categoria catastale A/9 (castelli, palazzi di eminenti pregi storici o artistici). È possibile sfruttare l’Ecobonus per questa categoria catastale a patto che siano, anche in parte, aperti al pubblico.

Per quanto riguarda gli interventi descritti sopra, è anche possibile avere delle agevolazioni in caso di demolizione e ricostruzione. Il Testo Unico dell’Edilizia, all’articolo 3, prevede che la demolizione e la ricostruzione rientrano nelle opere di ristrutturazione edilizia, anche nel caso di diversa sagoma, prospetti, sedime e caratteristiche planivolumetriche e tipologiche, con le innovazioni necessarie per l’adeguamento alla normativa antisismica, per l’applicazione della normativa sull’accessibilità, per l’installazione di impianti tecnologici e per l’efficientamento energetico. L’intervento può prevedere altresì, nei soli casi espressamente previsti dalla legislazione vigente o dagli strumenti urbanistici comunali, incrementi di volumetria anche per promuovere interventi di rigenerazione urbana. In poche parole, è possibile accedere al Super Bonus del 110% anche in caso di ricostruzione di un edificio demolito con caratteristiche diverse e, soprattutto, più grande.

Ristrutturare casa con l’Ecobonus: chi ne ha diritto e come funziona la cessione del credito e lo sconto in fattura

Come abbiamo visto poco sopra, le agevolazioni nel ristrutturare casa con l’Ecobonus sono diverse e sono molto vantaggiose. Ma vediamo chi ne ha diritto:

  • I condomini
  • Le persone fisiche, al di fuori dell’esercizio di attività di impresa, arti e professioni, su unità immobiliari
  • Le IACP (Istituti autonomi case popolari) comunque denominati dagli enti aventi le stesse finalità sociali degli Istituti, istituiti nella forma di società che rispondono ai requisiti della legislazione europea in materia di “in house providing” per interventi realizzati su immobili, di loro proprietà quindi gestiti per conto dei comuni, adibiti ad edilizia residenziale pubblica
  • Le cooperative di abitazione a proprietà indivisa, per interventi realizzati su immobili dalle stesse posseduti e assegnati in godimento ai propri soci
    Le organizzazioni non lucrative di utilità sociale
  • Le organizzazioni di volontariato e le associazioni di promozione sociale iscritte nel registro nazionale e nei registri regionali e delle province autonome di Trento e di Bolzano
  • Le associazioni e società sportive dilettantistiche, limitatamente ai lavori destinati ai soli immobili o parti di immobili adibiti a spogliatoi.
  • Per quanto riguarda le IACP, le detrazioni fiscali possono essere applicate anche alle spese rimaste a carico del contribuente, e documentate, sostenute dal 10 gennaio 2022 al 30 giugno 2022.

Anche le partite IVA, come comunicato con la circolare n. 24/E dell’8 agosto 2020, potranno usufruire delle detrazioni per gli immobili rientranti nella loro sfera privata.

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Gli interessati che vogliono usufruire della cessione del credito e dello sconto in fattura devono inviare telematicamente la propria richiesta all’Agenzia delle entrate a partire dal 15 ottobre 2020 ed entro il 16 marzo dell’anno successivo a quello in cui si sostiene la spesa. Sia i cessionari che i fornitori potranno usufruire del credito di imposta solo in compensazione, sulla base delle rate residue di detrazione non fruite dal beneficiario originario. Il credito d’imposta viene fruito dal 10 del mese successivo alla ricezione della comunicazione e comunque non prima del 1° gennaio dell’anno successivo a quello in cui sono state sostenute le spase. Le quote annuali per sfruttare il credito d’imposta sono le stesse che sarebbero utilizzate per la detrazione.

Ristrutturare casa con l’Ecobonus: documenti necessari

Trattandosi di un’agevolazione molto interessante, le pratiche burocratiche da affrontare sono sostanziose. Innanzitutto serve il via libera da parte del condominio per quanto riguarda i lavori sulle parti comuni. Poi bisognerà attendere l’avvio delle procedure dell’Agenzia delle Entrate per la richiesta del visto di conformità che verrà rilasciato da commercialisti e CAF, tramite il quale si potrà procedere con la richiesta del bonus e la cessione del credito.

Fondamentale è inoltre l’APE (Attestato di Prestazione Energetica) che viene rilasciato da un tecnico abilitato per certificare che i lavori portano ad un miglioramento di due classi energetiche, o la più alta raggiungibile. Il miglioramento va certificato prima e dopo i lavori da professionisti abilitati e iscritti all’albo. Poi bisognerà comunicare i dati degli interventi esclusivamente in via telematica e sarà necessario fare anche la comunicazione all’ENEA.

Inoltre i tecnici abilitati dovranno fornire un’asseverazione, tramite la quale si attestano i requisiti tecnici sulla base del progetto e dell’effettiva realizzazione. Le spese vengono determinate facendo riferimento ai prezzi riportati nei prezzari predisposti dalle regioni e dalle province autonome, i quali variano in base al luogo di effettuazioni degli interventi.

Infine i tecnici abilitati dovranno rilasciare tale asseverazione al termine dei lavori o per ogni stato di avanzamento dei lavori. Tutti i dettagli si possono comunque trovare nel decreto attuativo Mise sulle asseverazioni.

Ristrutturare casa con l’Ecobonus: la comodità dei depositi temporanei

Le agevolazioni che si possono avere grazie al Super Bonus sono davvero convenienti, quindi, per alcuni, approfittarne è quasi d’obbligo. Ristrutturare casa con l’Ecobonus 110% può però portare alcune problematiche, una su tutte è la mancanza di spazio. Quando si effettuano dei lavori in casa si crea sempre confusione bisogna molto spesso sbarazzare alcune stanze. Per non parlare della polvere che si crea durante la ristrutturazione e il pericolo di danneggiare mobili preziosi presenti nelle abitazioni.

La soluzione migliore in questi casi è sicuramente quella degli storage temporanei, ovvero dei box sicuri e protetti in cui poter riporre tutti i propri beni, tra cui mobili e arredi, durante la ristrutturazione. In questo modo si evita di danneggiare mobili preziosi o oggetti di valore: verranno conservati in posti asciutti e sicuri per poi essere riportati in casa una volta finita la ristrutturazione. APM Storage offre un servizio di depositi temporanei a breve, medio e lungo termine diverso da tutti gli altri. Il servizio può infatti essere personalizzato dal cliente, il quale può scegliere tra i servizi offerti, tutti quelli più adatti ai propri bisogni. Un team specializzato può recarsi presso l’abitazione del cliente, smontare tutti i mobili, imballarli con cura e trasportarli nel deposito scelto dal cliente. Prima di inserire tutto nei box verrà creata una lista di tutto quello che verrà conservato e ogni mobile, o scatola, verrà etichettato.

La soluzione dei depositi temporanei è ottima sia per priva che per aziende, in quanto permette di effettuare i lavori all’interno della propria abitazione o ufficio e allo stesso tempo conservare tutti i propri oggetti in modo sicuro.

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