La pandemia che ha colpito l’Italia, e ormai l’intero pianeta, ci ha obbligati a cambiare le nostre abitudini, da quelle di tutti i giorni fino a quelle meno frequenti. Uno dei settori che più di tutti ha dovuto adattarsi a questo “nuovo modo di vivere” per via del coronavirus è sicuramente quello del lavoro. Le aziende e i lavoratori hanno dovuto attuare una nuova forma di lavoro: lo smart working. Questo modo di lavorare era quasi sconosciuto in Italia, mentre veniva già utilizzato in altre parti del mondo. Ma cos’è esattamente lo smart working? Come funziona? Perché è utile per piccole e grandi aziende?
Smart working: cos’è e come funziona la forma di lavoro agile
Lo smart working, termine inglese per definire il lavoro agile, è un metodo di lavoro che permette ai lavoratori di aziende, e non solo, di svolgere le proprie attività lavorative senza doversi recare fisicamente in ufficio.
In Italia questa forma di lavoro era quasi sconosciuta, ma vista l’emergenza dovuta al coronavirus è diventato praticamente normalità. Sotto questo punto di vista il nostro Bel Paese era rimasto un po’ indietro rispetto al resto d’Europa: in molte Nazioni i lavoratori avevano a disposizione un numero di giorni all’anno da sfruttare per il telelavoro. La pandemia ha costretto l’Italia ad un lockdown molto lungo ad inizio anno: negozi, uffici, palestre, teatri, cinema e molti altri hanno dovuto chiudere temporaneamente e tutta la Nazione si è praticamente bloccata. Le aziende non potevano di certo permettersi di chiudere, quindi hanno concesso lo smart working a tutti i propri dipendenti. Durante il lockdown nazionale iniziato a marzo ben 6,58 milioni di lavoratori hanno lavorato da casa grazie al telelavoro, ovvero circa un terzo dei lavoratori dipendenti italiani.
Il telelavoro permette ai dipendenti di lavorare dalla propria abitazione, per questo motivo è stato attuato durante il lockdown Nazionale. I lavoratori non si devono recare in ufficio per svolgere i propri impegni lavorativi, ma hanno bisogno soltanto di un computer e di una connessione a internet. Tramite alcune applicazioni, alcune migliorate durante il lockdown e altre sviluppate appositamente, il dipendente può stare costantemente in contatto con i propri colleghi, partecipare a meeting di gruppo, presentazioni e molto altro.
Alcuni studi hanno dimostrato l’efficacia di questo metodo lavorativo innovativo: il 68% dei lavoratori è riuscito a svolgere tutte le attività da remoto, il 29% è riuscito a svolgere solo in parte le attività per mancanza di processi digitalizzati e solo il 3% non è riuscito a svolgere le attività. Questo dimostra che lo smart working restituisce ottimi risultati ed a giovarne sono sia le aziende che i dipendenti. Alcune aziende hanno infatti deciso di mantenere lo smart working a tempo indeterminato, forse anche una volta finita la pandemia.
Quali sono le particolarità negative dello smart working?
Ovviamente bisogna considerare anche l’altra parte della medaglia. Lo smart working ha sicuramente aiutato molto durante il lockdown, ma ha anche creato dei problemi ad aziende e dipendenti. Innanzitutto si è andato ad eliminare il contatto fisico con i propri colleghi: tutte le riunioni, gli incontri, le presentazioni, i meeting ecc. si svolgono da remoto e i dipendenti possono vedersi e sentirsi solo tramite un computer. Oltre alle problematiche più emotive si è andati incontro a problematiche logistiche: le grandi aziende si sono ritrovate con uffici privi di dipendenti ma piene di scrivanie, computer e arredi vari. Le problematiche si sono venute a creare anche per i dipendenti, molti dei quali non erano pronti ad affrontare il lavoro agile, magari per la mancanza di uno studio in casa da utilizzare durante l’orario lavorativo o per la mancanza di strumentazione adatta.
Ovviamente queste problematiche possono essere risolte abbastanza facilmente, trovando soluzioni adatte ad ogni situazione. Una delle soluzioni migliori potrebbero essere i depositi temporanei.
L’utilità dei depositi temporanei per aziende e dipendenti durante l’era dello smart working
I depositi temporanei sono delle strutture che il cliente può occupare per periodi brevi o lunghi. La comodità di questi storage sta nel fatto che l’azienda che li gestisce si occupa di tutto: dallo smontaggio degli arredi, all’imballaggio, al trasporto. Questo significa avere un posto sicuro e protetto dove conservare oggetti, arredi, mobili e molto altro, senza doversi preoccupare di nulla.
Un’azienda con tutti i dipendenti in smart working può quindi liberare gli spazi da computer, scrivanie, armadi ecc. e conservarli in modo sicuro e protetto all’interno di appositi depositi. In questo modo si possono recuperare spazi, o meglio ancora si possono liberare temporaneamente strutture in affitto e avere meno spese. Nel caso in cui l’azienda non abbia tutti i dipendenti in smart working, ma solo una parte, può tenere al sicuro i propri arredi, per poi riutilizzarli in futuro.
Per i dipendenti delle aziende gli storage temporanei sono utili per molti altri motivi. Nel caso in cui non si dispone di uno studio in casa, lo si può ricavare da un’altra stanza temporaneamente. Si possono conservare tutti gli arredi di una stanza in un posto protetto e sicuro, per poi rimontarli quando si tornerà a lavorare in modo classico in ufficio. La ditta si occupa dello smontaggio di tutti i mobili, dell’imballaggio e del trasporto da e per i depositi. Una volta tornati alla normalità basterà contattare l’azienda che si occupa del deposito temporaneo e tutti i mobili verranno riportati presso l’abitazione e rimontati.
APM Storage offre dei depositi su misura del cliente. Questo vuol dire che il sevizio può essere personalizzato per adattarsi alle esigenze di ogni cliente. Si può richiedere un semplice magazzino mobili temporaneo da gestire in totale autonomia, il cosiddetto self storage, oppure si può scegliere di far smontare, imballare e trasportare tutti gli arredi direttamente da personale altamente specializzato. In questo modo il cliente evita di stressarsi, in quanto sarà APM Storage ad occuparsi di tutto!